Il trattamento e la risoluzione dei ponti termici
È ormai argomentazione condivisa nell’ambito della cultura costruttiva nazionale che l’efficienza energetica degli edifici deve nascere dal progetto architettonico e svilupparsi con soluzioni efficaci di elevata qualità e una posa in opera attenta e scrupolosa, eseguita a regola d’arte.
Oltre allo studio mirato sulla progettazione dell’involucro, l’orientamento dell’edificio, il dimensionamento delle superfici trasparenti, l’ombreggiamento, è fondamentale realizzare accorgimenti costruttivi idonei ad evitare i ponti termici.
Il trattamento e la risoluzione dei ponti termici sono temi tornati di grande attualità negli ultimi anni insieme alla consapevolezza del ruolo cruciale che giocano nella determinazione delle prestazioni energetiche degli edifici.
Secondo le nuove modalità di calcolo, frutto della revisione delle norme UNI TS 11300:2014 e introdotte nella normativa vigente con l’entrata in vigore del D.M. 26 Giugno 2015, il contributo dei ponti termici all’interno del calcolo della prestazione energetica di un edificio deve essere considerato in maniera puntuale, analitica e dettagliata eliminando ogni tipo di calcolo forfettario o semplificato. Inoltre la correzione dei ponti termici costituisce uno dei requisiti fondamentali analizzati e trattati dalla Direttiva Tecnica di CasaClima, oggetto di valutazione imprescindibile, fra tutti gli altri requisiti, per l’ottenimento della Certificazione CasaClima.
I ponti termici si formano dove c’è discontinuità dell’isolamento termico.
Mentre per alcuni nodi costruttivi, ad esempio in corrispondenza delle travi e dei pilastri sulle pareti esterne, si è sviluppata una sensibilità progettuale più marcata, altri punti restano ancora ostici e meno trattati.
Uno di essi è il punto di contatto fra la piastra di fondazione o solai a contatto col terreno o con locali non riscaldati e le pareti verticali, siano esse esterne o pareti divisorie.
In questo nodo - a meno che non si intervenga prevedendo l’isolamento esterno al di sotto della platea di fondazione che in pochi progetti trova spazio - si crea un ponte termico che può dar luogo a due fenomeni distinti e dannosi:
- la discontinuità che va ad inficiare le prestazioni di isolamento termico alla base della parete, dato che la superficie orizzontale sotto la prima fila di mattoni non risulta protetta dalle basse temperature esterne;
- l’esposizione a problemi di condensa e di umidità di risalita che si può diffondere per capillarità dalla fondazione attraverso le pareti.
Questa criticità è comune a tutte le costruzioni. Si pensi alla frequenza di problemi di infiltrazioni d’acqua tra il marciapiede e la parete a piano terra o alla manifestazione di alghe e muffe dietro le zoccolature degli ambienti a contatto con solai freddi. Può anche accadere quando la stratigrafia costruttiva prevede sia l’isolamento delle pareti esterne sia l’isolamento sotto pavimento. La causa è il punto in cui la prima fila di mattoni poggia sul piastrone o sul solaio, punto nel quale si crea la dispersione. Questa zona esposta a temperature molto basse, se non è trattata, non si riesce a controllare.
Sfruttando le eccellenti caratteristiche della tecnologia del calcestruzzo cellulare YTONG ha messo a punto una soluzione innovativa, semplicissima, caratterizzata da prestazioni isolanti e meccaniche eccellenti, in grado di integrarsi perfettamente in tutti i progetti costruttivi, indipendentemente dai materiali edilizi utilizzati e isolanti scelti per la realizzazione dell’edificio.
Il blocco YTONG TT, per le sue proprietà, trova impiego ideale in molteplici applicazioni, risolvendo i ponti termici che solitamente si formano in tre caratteristici nodi costruttivi, ovvero la fondazione, il pavimento del piano terra o di separazione con ambienti non riscaldati, i bordi delle finestre e la gronda della copertura.
Il blocco YTONG Taglio Termico TT è un elemento da muratura in calcestruzzo cellulare con la particolarità dell’aggiunta di un additivo idrofobo che consente di frenare la risalita di umidità capillare, proteggendo la muratura da tutte le patologie che ne conseguono, ovvero sfarinamenti o distacchi dell’intonaco, macchie di umidità, formazione di muffe e proliferazione di alghe.