Casa Sicura e Sismabonus
Agevolazioni per interventi di edilizia antisismica
Il 2016 è stato un anno che ha sconvolto l’Italia, il numero di terremoti che si sono succeduti è stato altissimo. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), sono stati oltre 53mila i terremoti rilevati lo scorso anno dalla Rete Sismica Nazionale, un numero che, a seguito di indagini effettuate, risulta triplicato rispetto al 2015.
Il Ministero delle Infrastrutture, a fronte di questo, ha inserito nella Legge di Bilancio 2017, i Sismabonus, le nuove agevolazioni fiscali per gli interventi edilizi antisismici, in modo da consentire una maggiore prevenzione del rischio sismico in Italia. Ha creato inoltre una guida ad hoc denominata Casa Sicura, disponibile online, fornendo una sorta di mappa per le agevolazioni fiscali fornite dal Sismabonus. Grazie a queste agevolazione fiscali, sarà possibile detrarre nella dichiarazione dei redditi, su un ammontare delle spese non superiore a 96 mila euro, una percentuale variabile dal 50% fino all’85% secondo le tipologie di intervento.
Tale agevolazione, alla quale si accede previa classificazione del rischio sismico dell’edificio prima e dopo avere effettuato i lavori, riguarda costruzioni adibite ad abitazione (prima e seconda casa), ad attività produttive e parti comuni condominiali situate nelle zone sismiche 1, 2 e 3 che corrispondono quasi all’intero territorio nazionale. Tali dati sono relativi alla classificazione sismica del territorio italiano e possono essere consultati sul sito del Dipartimento della Protezione Civile-Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove è disponibile la Classificazione sismica 2015 per Comuni.
La tipologia di spese che possono essere portate in detrazione riguarda l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza sismica, la classificazione e la verifica sismica degli immobili. Le spese devono essere sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 ed i lavori dovranno essere stati autorizzati dopo il 1° gennaio 2017.
Il rischio sismico di un edificio e l’efficacia degli interventi adottati, dovranno essere valutati da professionisti, in particolare il progettista attesta in modo ufficiale la classe di rischio sismico dell’edificio prima e dopo l’intervento, mentre il direttore dei lavori e il collaudatore verificano che gli obiettivi prefissati nel progetto siano stati conseguiti.
La procedura per ottenere l’agevolazione consiste nell’indicare nella dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta per le opere antisismiche. La detrazione fiscale partirà da una cifra pari al 50% della spesa con un incremento relativo alla riduzione del rischio sismico ottenuto una volta completati i lavori, che potrà essere valutato tramite classi di appartenenza, che vanno da A+ (meno rischio) a G (più rischio). A partire dall’anno in cui sono stati pagati gli interventi la detrazione sarà suddivisa in quote uguali distribuite nell’arco di cinque anni.
Questa serie di agevolazioni vogliono incentivare una progettazione e riqualificazione edilizia consapevole, concepita nel rispetto delle norme di sicurezza per la prevenzione antisismica, in modo da offrire soluzioni abitative che rendano sicura la vita per ogni cittadino e costruire solide basi per il futuro.